Agripellet

Agripellet, lo SCARTO diventa PRODOTTO

Biomasse di origine vegetale raccolte dagli scarti dell’agricoltura e rivalorizzate come biocombustibile ecologico

pellet-paglia

Pellet di paglia

pellet-miscanthus

Pellet di Miscanthus

pellet-colza

Pellet di Colza

gusci-mandorle

Gusci di mandorle

gusci-nocciola

Gusci di nocciola

gusci-noce

Gusci di noce

gusci-cocco

Gusci di Cocco

vinacciolo

Vinacciolo

Questi sono solo alcuni esempi di agripellets. Ciascun tipo di agripellet si differenzia molto per composizione chimico-fisica. In generale, l’agripellet viene considerato come una biomassa di scarsa qualità in quanto ricca di sostanze bassofondenti ed agglomeranti che rendono difficile il loro impiego in sistemi di combustione tradizionali. Un’altra difficoltà nella gestione di tali composti è dovuta all’elevata produzione di cenere. Queste problematiche possono essere risolte con l’impiego di un bruciatore studiato specificamente per il loro impiego.

Bruciatori ad Agripellet

Caratteristiche dell’Agripellet

esempio di un blocco sinterizzato da un campione di agripellet

Sinterizzazione

Nelle biomasse possono essere presenti delle sostanze bassofondenti (con un basso punto di fusione). Durante la combustione, le elevate temperature portano queste sostanze alla fusione. Il risultato e’ la formazione di agglomerati solidi di cenere; il fenomeno viene denominato sinterizzazione. I blocchi di cenere sinterizzata devono essere rimossi dal bruciatore per consentire il suo funzionamento. E’ quindi necessario una tecnologia capace di gestire questa problematica per evitare il fermo macchia.

cenere del pellet

Contenuto percentuale di cenere

La percentuale di cenere prodotta dalla combustione dell’agripellet varia drasticamente dal tipo di pellet in considerazione. Con il termine agripellet infatti, si raccoglie un largo range di scarti da coltivazioni vegetali. Ogni coltivazione ha un contenuto di cenere variabile, che viene influenzato anche dalla regione geografica in cui viene cresciuto e nel metodo della raccolta. Biomasse come la paglia, possono avere contenuti di cenere che variano dal 5 al 20%.

Il pellet di legno certificato CEN/TS 14961 ha un contenuto in cenere pari a circa 0.7%. Questo significa che per ogni 100 Kg di pellet consumato, la cenere residua e’ di 700g. In caso di un agripellet con contenuto di ceneri pari al 3%, la cenere risultante dalla combustione di 100 kg di biomassa è pari a 3 kg, un contenuto molto superiore al pellet di legno che richiede quindi un bruciatore speciale capace di gestirlo.

fiamma di un bruciatore installato in un forno da pane

Potere calorifico

Il potere calorifico dell’agripellet è molto variabile e dipende da molti fattori; solitamente è inferiore al potere calorifico del legno certificato (circa 4,7 kW/Kg). Un potere calorifico inferiore corrisponde, a parità di carico, a della potenze nominali inferiori di combustione.

Costo

L’agripellet è la rivalorizzazione dello scarto vegetale. Il suo costo è pertanto molto basso e in caso di filiera corta a volte si limita ai soli costi della pellettizzazione.

Agripellet dalla vite

Valorizzazione dello scarto dalla raccolta delle sarmenti

Esempio di filiera completa: raccolta delle sermenti, pellettizzazione ed combustione del pellet della potatura di vite. Progetto presentato in collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche